transizione ecologica

Transizione”, dal latino transire, indica il passaggio da una condizione o situazione a una nuova e diversa.

La transizione ecologica è un processo che consente di passare da un modello economico e sociale basato sullo sfruttamento intensivo delle risorse ambientali ad uno che impiega, protegge e valorizza il capitale naturale, con l’obiettivo di tutelare il benessere degli esseri viventi e del territorio che abitano.

Oggi tutti i paesi del mondo sono impegnati nella lotta contro i cambiamenti climatici, uno sforzo globale per salvare il pianeta è ridurre gli effetti del global warming. Per ottenere risultati concreti è indispensabile ripensare la nostra società, costruendo un nuovo sistema economico basato non più sul petrolio, il carbone e il gas ma sulle fonti energetiche verdi.

In Francia, il concetto di transizione ecologica è stato per la prima volta adottato nel 2012 attraverso la creazione del Consiglio Nazionale di Transizione Ecologica.

In Spagna il Ministero della Transizione Ecologica e della Sfida Demografica nasce nel 2018, assorbendo le funzioni che fino ad allora appartenevano ai ministeri dell’Agricoltura e dell’Energia.

A Francia e Spagna, ed altri casi quali Belgio e Svizzera, si affianca da pochi mesi anche l’Italia, il cui neonato Ministero della Transizione Ecologica (il Ministro attuale è il fisico Roberto Cingolani) assolve le questioni in materia energetica, prima attribuite al Ministero dello Sviluppo Economico.

La transizione richiede un approccio strategico, con investimenti pubblici e privati di lungo termine per essere in grado di sfruttare le energie green in modo efficiente. In particolare, serve uno sviluppo sostenibile dell’intera società, per evitare disuguaglianze e consentire a tutti di beneficiare dei vantaggi offerti da un’economia più pulita e inclusiva.

I 5 punti chiave della transizione energetica sono:

  1. fonti energetiche rinnovabili;
  2. agricoltura sostenibile ed economia circolare;
  3. mobilità green a zero emissioni;
  4. stop alle trivelle per l’esplorazione dei combustibili fossili;
  5. tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Fonti energetiche rinnovabili

Ancora oggi l’85% dell’energia usata nel mondo proviene da fonti di origine fossile come petrolio e derivati. Per il nuovo PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), entro il 2030 l’Italia dovrà arrivare al 55% di fonti rinnovabili, infatti una buona parte dei fondi previsti con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) saranno destinati allo sviluppo delle energie sostenibili.

Agricoltura sostenibile ed economia circolare

Per supportare l’agricoltura sostenibile sono necessarie diverse azioni, tra cui la riduzione dell’uso di pesticidi nelle coltivazioni, la diminuzione degli allevamenti intensivi di animali e l’innovazione tecnologica per la creazione di soluzioni agroecologiche più efficienti e a basso impatto ambientale. Per l’economia circolare è essenziale tagliare la produzione di rifiuti, adottando soluzioni plastic-free e processi che incentivino il riutilizzo e il riciclo.

Mobilità green a zero emissioni

Il trasporto pubblico e privato rappresenta una delle principali fonti di gas ad effetto serra, per questo motivo è indispensabile convertire questo settore alla sostenibilità. Gli interventi da realizzare sono numerosi, come l’uso di veicoli elettrici, soluzioni integrate per la micromobilità urbana a zero emissioni, aumento dell’infrastruttura di ricarica e il potenziamento del servizio di trasporto pubblico.

Stop a trivelle e uso dei combustibili fossili

La decarbonizzazione si ottiene interrompendo l’utilizzo dei combustibili fossili, tramite lo stop alle trivelle per evitare l’esplorazione di nuovi giacimenti petroliferi. Si tratta di azioni simboliche, che servono a rafforzare l’importanza e la volontà di puntare sulle energie rinnovabili, bloccando qualsiasi iniziativa che consenta il prolungamento dell’utilizzo di risorse fossili inquinanti, favorendo invece la diffusione delle fonti green.

Tutela dell’ambiente e della biodiversità

La transizione ecologica passa anche per la tutela dell’ambiente e della biodiversità, mettendo in atto interventi specifici per la protezione degli ecosistemi marini e terrestri. L’Italia partecipa al programma internazionale 30×30, un’iniziativa ambiziosa per la salvaguardia del 30% dei mari entro il 2030. La campagna ha l’obiettivo di preservare la biodiversità del Mar Mediterraneo, attraverso dei sistemi di pesca sostenibile, l’aumento delle Aree Marine Protette (AMP) e la riduzione dell’inquinamento dell’ambiente marino.