Nao Robot è venuto a trovarci!

Mercoledì 31 gennaio 2018 alla scuola Secondaria di I grado “G. Leopardi di Pesaro è stato ospite NAO Robot, con il suo “papà adottivo”, il Professore Giuliano Fattorini!

NAO è un robot umanoide di taglia media, autonomo e programmabile, ha due gambe, cammina, è in grado di pensare, parla diciannove lingue ed è stato pensato anche per interagire con i bambini autistici. E’ stato sviluppato dalla Aldebaran Robotics, società francese di tecnologia, con quartier generale a Parigi è stato presentato per la prima volta al pubblico alla fine del 2006.

Gli alunni hanno partecipato con entusiasmo e attivamente alla nuova esperienza educativa,  hanno interagito con il robot parlando in lingua inglese, cantando e ballando insieme a lui. L’incontro ha suscitato interesse e grande coinvolgimento non solo da parte degli studenti ma anche degli insegnanti e dei giovani tutor!

Il suo “compagno” Pepper è in grado di comprendere i sentimenti e di comunicare anche con le espressioni del volto e la gestualità. Ha diciassette diverse articolazioni e tre ruote che gli consentono di muoversi in tutte le direzioni; ha sei sensori laser e due ultrasuoni che lo aiutano a vedere anche eventuali ostacoli al buio. Parla, ascolta, interagisce.

dog robot

Il cane robot di Boston Dynamics ora può aprire le porte.  Un piccolo robot a quattro zampe, che si avvicina a una porta chiusa, torce la sua maniglia, la apre e la tiene ferma per consentire il passaggio di un altro robot.

l’isola di plastica del Pacifico

 

 

 

 

 

Nel nord del Pacifico c’è un’isola di circa 700 mila chilometri quadrati, grande come la Francia, che non ha ancora ottenuto un riconoscimento politico ma potrebbe diventare una nazione a tutti gli effetti. Il motivo? La «Pacific Trash Vortex», come è stata ribattezzata, è una chiazza galleggiante formata dalla plastica che abbandoniamo ogni giorno in mare (approssimativamente si trova tra il 135esimo e il 155esimo meridiano Ovest e fra il 35esimo e il 42esimo parallelo Nord, tra le Hawaii e la California). L’accumulo è dovuto da vortici (gyre) di correnti e venti che nel tempo spostano la plastica rilasciata in mare dall’uomo. La formazione è dovuta all’azione del vento, che crea il vortice sub-tropicale del Pacifico, in cui l’acqua circola in senso orario. L’acqua è in movimento solo all’esterno del vortice, mentre al suo interno l’acqua è molto calma. Qualsiasi materiale galleggiante viene trasportato all’interno del vortice e, nel tempo, i detriti si sono andati accumulando. L’ecosistema non resta immune dalla presenza dei rifiuti. Molti animali si cibano della plastica e in molti sono stati trovati migliaia di frammenti di plastica. La nocività dei rifiuti non solo provoca la morte di molti esemplari e danneggia le specie biologiche, ma va ad intaccare anche la catena alimentare, arrivando a colpire indirettamente anche l’uomo.

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