Il COP26 è la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021.
COP sta per “Conferenza delle Parti”. Per “parti” si intendono le 197 nazioni che hanno firmato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), istituita nel 1994 per essere uniti nella riduzione delle emissioni, contro il riscaldamento globale
Alla COP26, saranno presi accordi e impegni e si affineranno le azioni per affrontare i problemi dovuti al cambiamento climatico.
PERCHÉ UN VERTICE PER IL CLIMA?
Il mondo si sta riscaldando sempre di più perché l’attività umana sta portando a un accumulo di gas serra, ovvero quei gas che impediscono all’energia del sole di riflettere nello spazio. Tra le cause del riscaldamento globale vi è la l’uso di combustibili fossili come il petrolio, il carbone e il gas che usiamo per scaldare le nostre case, per produrre elettricità o per i mezzi di trasporto.
Ma non solo, questi danni anche alle foreste con la deforestazione e agli oceani con i rifiuti di plastica per esempio. Quindi, soprattutto le foreste, devono rimanere sani per assorbire carbonio. Inoltre, il riscaldamento globale causa lo scioglimento del ghiaccio ai poli ed eventi meteorologici estremi come uragani e tornado. I dati attuali mostrano che se si interviene velocemente, il mondo si riscalderà di di 2°C in più, e questo potrebbe causare enormi problemi a tutti gli esseri viventi del pianeta inclusi gli umani.
IL COMPITO DEI LEADER MONDIALI
Il compito dei leader mondiali è quello di elaborare un piano d’azione per ridurre la soglia dei di 2°C in più, puntando a un massimo 1,5°C e aiutare i paesi più inquinanti ad adattarsi alle misure che verranno stabilite e assicurarsi che questo piano funzioni in modo equo per tutti.
COSA SI È DECISO?
La prima grande decisione è già stata annunciata lunedì 1 novembre, quando gli Stati che ospitano l’85 per cento delle foreste mondiali (Stati Uniti, Russia e Cina, ma anche Congo e Indonesia) hanno promesso di cessare la deforestazione entro il 2030.
L’accordo – firmato da 100 Paesi, tra cui l’Italia – tra le tante cose prevede politiche contro la deforestazione e l’adozione di misure per favorire pratiche agricole più sostenibili, arginando dunque la diffusione di allevamenti intensivi e colture particolarmente impattanti sull’ambiente (es: soia).