Le coltivazioni agricole sono suddivise in colture erbacee, che in pochi mesi concludono il loro ciclo vegetativo (annuali) e in colture legnose il cui ciclo vegetativo dura anche decine di anni (perenni).
Le coltivazioni erbacee
sono quelle con il fusto tenero, non legnoso.
Possiamo distinguere diverse tipologie di piante erbacee a seconda della destinazione:
- Cereali: grano,riso, mais, orzo, avena, segale, miglio e sorgo (il frutto è una granella che racchiude i chicchi). Sono destinate prevalentemente all’alimentazione umana e alla zootecnia con la produzione di farina e semola e alla produzione di bevande alcoliche come la birra.
- Leguminose: fagiolo, pisello, fava, cece, lenticchia e soia ( il frutto è un baccello che contiene i semi)
- Piante industriali: canna e barbabietola da zucchero, girasole, cotone, lino, canapa, tabacco, menta;
- Foraggere: erba da prato, trifoglio, mais verde, erba medica (utilizzate come foraggio fresco per animali)
- Orticole: gli ortaggi come insalata, pomodori, broccoli, carciofi, cetrioli, rucola, spinaci…
- Piante da tubero e radici: patate, rape, topinambur, sedano rapa, zenzero, curcuma, rafano…
- Piante officinali: lavanda, assenzio, calendula, melissa, liquirizia, tarassaco, valeriana…
- Piante da fiore: begonia, calla, ciclamino, geranio, margherita…
Le coltivazioni legnose
sono quelle con il fusto di legno.
Possiamo distinguere in:
- alberi hanno il tronco libero alla base e i rami che iniziano ad una certa altezza: melo, pero, susino albicocco……
- arbusti hanno il fusto ramificato fino alla base: vite, rosmarino, salvia, fragola, biancospino, ginepro, rosa, azalea, oleandro….
Le piante legnose si possono riprodurre, oltre che per seme, utilizzando una parte di pianta adulta che produce radici proprie, attraverso:
- la talea, cioè viene interrato un rametto, tagliato dalla pianta madre, che metterà radici proprie (piante riproducibili per talea);
- la propaggine, cioè viene interrato un ramo della pianta madre senza tagliarlo fino a quando questo metterà radici proprie;
- la margotta, cioè si circonda un ramo con un panetto di terra fino a quando in quel punto cresceranno radici nuove.
Nel video trovi la dimostrazione dei tre metodi di propagazione per una rosa:
Puoi provare a fare una moltiplicazione per talea di un a pianta di rosmarino:
Nelle piante legnose è frequente l’innesto (video), una tecnica per cui viene inserito un rametto di una pianta (detto nesto) in un’altra dotata di radici (detta portinnesto). I tessuti delle due piante si uniscono e queste diventano una pianta unica, migliore per robustezza e produzione.
Il portinnesto viene selezionato per le caratteristiche del suo apparato radicale; il nesto viene scelto per le caratteristiche di foglie, fiori o frutti.
Con l’innesto le varietà sono più robuste e resistenti a malattie, producono frutti di qualità migliore ed iniziano la produzione più in fretta rispetto a quelle cresciute da seme o talea.
Esistono diversi tipi di innesto:
- Innesto a gemma, o a occhio: consiste nel prelevare una gemma o “occhio” da una pianta florida. Questo verrà poi inserito su un robusto portinnesto. Si effettuate un’incisione a T sul portinnesto, si rialzano leggermente i lembi della corteccia e si inserisce nell’incisione la gemma. Si lega l’innesto con un laccio di rafia e un nastro apposito per fissare bene il tutto. Una volta che l’innesto avrà attecchito, il nastro si scioglierà permettendo la crescita del nuovo germoglio.
- Innesto a marza: consiste nel prelevare una o più talee (marze) dotate ognuna di 2-3 gemme, da inserire in uno spacco praticato nel portinnesto
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